Bici rubate in cambio di marijuana: 2 in carcere a Livorno

Quattro perquisiti

L’hanno chiamata operazione Narcobike”, il blitz dei carabinieri di Livorno che ha portato a due arresti e a quattro perquisizioni relativo allo spaccio di droga nel centro labronico, con bici rubate in cambio di marijuana.

Su ordine della procura di Livorno, hanno eseguito la misura cautelare emessa dal gip.

Il primo arrestato è un 44enne di origini tunisine a cui sono contestati i reati di estorsione, spaccio di stupefacenti e ricettazione mentre al secondo, un 41enne italiano, sono attribuiti i reati di furto aggravato e ricettazione.

Per entrambi il gip ha disposto la custodia cautelare in carcere.

Nei confronti di altre 4 persone è stata data esecuzione al decreto di perquisizione locale e personale,  perché indagate, a vario titolo, per i medesimi reati.

L’indagine condotta dal Nucleo operativo e radiomobile dei carabinieri di Livorno, unitamente alla Stazione del centro, ha preso le mosse dalla denuncia presentata da un cittadino straniero vittima di estorsione.

L’uomo, nel marzo scorso, aveva dichiarato ai carabinieri che il 44enne tunisino, destinatario del provvedimento odierno, lo aveva aggredito con una violenta serie di pugni, tanto da provocargli lesioni personali giudicate guaribili in 5 giorni, e lo aveva minacciato di spaccargli la testa e di bruciargli la moto se non avesse ottenuto il pagamento di 80 euro quale corrispettivo della cessione di un quantitativo di cocaina avvenuto alcuni giorni prima.

Coordinata dalla procura di Livorno, è stata avviata un’attività d’indagine che ha consentito immediatamente di individuare elementi per ritenere esistente una fitta attività di commercializzazione di sostanze stupefacenti, in prevalenza cocaina, che farebbe capo al presunto estortore.

Nel provvedimento del gip vengono addebitati a quest’ultimo indagato numerose cessioni di sostanza stupefacente tra aprile e maggio 2022. L’uomo, dimorante nel centro storico di Livorno, avrebbe fissato la base dei suoi traffici illeciti proprio in quella zona. Gli episodi di spaccio che si ritengono documentati nel corso dell’indagine sarebbero avvenuti tutti a ridosso di piazza XX Settembre e piazza dei Mille.

I quantitativi di cocaina sarebbero stati venduti ad assuntori locali, a partire dal mezzo grammo, al prezzo medio di 40 euro al grammo.

L’altro destinatario del provvedimento cautelare, il 41enne italiano, invece, sarebbe stato dedito ai furti ed alla ricettazione di biciclette e vario materiale.

Dalle investigazioni dei carabinieri sarebbe inoltre emerso che l’uomo, nel solo mese di maggio, avrebbe rubato almeno 25 tra e-bike, bici da corsa o da passeggio e monopattini. I furti, secondo quanto denunciato dalle vittime e riscontrato dalle indagini, sono avvenuti in orario notturno ed in aree condominiali. Il 41enne si sarebbe introdotto in queste aree scavalcando la recinzione e forzando le porte per uscire con i mezzi rubati. In un caso, addirittura, l’uomo avrebbe rubato una bicicletta custodita sul terrazzo di un’abitazione. L’indagato, inoltre, avrebbe ricevuto da terzi altre bici e monopattini rubati, nonché materiale di vario genere, tra cui un caricabatterie per auto ed una ricetrasmittente.

In totale i furti e le ricettazioni che sarebbero addebitabili al 41enne sono al momento 16, con numerosi altri episodi in corso di accertamento.

Tutto il materiale rubato di provenienza illecita era destinato ad essere venduto al “mercato nero”, per un giro d’affari di svariate migliaia di euro.

Tra gli acquirenti dei velocipedi rubati vi sarebbe stato anche il 44enne tunisino.

Dalle indagini sarebbe emerso, infatti, che il cittadino nord-africano avrebbe ricevuto della refurtiva dal 41enne italiano in cambio di circa 700 grammi di marijuana.

Infatti, a riscontro di quanto ipotizzato, lo scorso 20 maggio all’interno dell’abitazione occupata dal cittadino tunisino, nel centro storico, sono stati rinvenuti una dozzina bici circa e 2 monopattini di provenienza furtiva.

I due destinatari dell’ ordinanza del gip si trovano ora alle Sughere. Gli altri 4 indagati, deferiti in stato di libertà, sono ritenuti responsabili di aver collaborato nello spaccio dello stupefacente, nonché nei furti e nell’attività di ricettazione.

L’operazione, che ha riguardato il capoluogo, ha visto impegnati oltre 20 militari ed ha portato, anche al rinvenimento di 4 biciclette di verosimile provenienza furtiva, di un telaio di bicicletta, di stupefacente del tipo hashish, di materiale per il confezionamento e il consumo di sostanze stupefacenti, nonché di un coltello e di attrezzi utili allo scasso e alla rimozione di catene di sicurezza.

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