Trafugati nel 2000 in Toscana, i dipinti sono stati recuperati in Liguria dai carabinieri del Tpc

Il furto a Barberino di Mugello

Erano stati trafugati oltre 20 anni fa a Barberino di Mugello i dipinti recuperati, oggi (16 giugno) dai carabinieri del Nucleo tutela del patrimonio culturale di Genova.

Il furto era avvenuto nel 2000.

L’attività investigativa, spiega il tenente colonnello Antonio Quarta comandante del Tpc, a portato al rinvenimento della coppia di dipinti.

Una coppia di dipinti di forma ottagonale, raffiguranti “San Giovanni Battista” e “Santa Caterina”, è stata recuperata nel dicembre 2019 dai carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Genova grazie alle attività quotidiane di monitoraggio delle vendite online di beni culturali, in particolare del catalogo di una casa d’aste genovese.

I controlli effettuati dai militari del reparto specializzato dell’Arma sulla “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti” gestita dal comando Tpc, la più grande Banca dati di settore esistente al mondo per quantità di immagini e dati informatizzati, hanno confermato la corrispondenza dei beni in vendita con due opere custodite fino alla primavera del 2000 all’interno della Badia di Santa Maria a Vigesimo in Barberino del Mugello quando furono asportate.

L’attività d’indagine dei carabinieri, coordinata dalla procura della Repubblica di Genova, ha consentito di identificare, quale mandante a vendere dei dipinti, un uomo residente in provincia di Torino e, conseguentemente, di appurare che l’uomo, nell’autunno del 2002, aveva acquistato legittimamente le opere da un antiquario torinese, deceduto poi nel 2009, che le aveva poste in vendita attraverso una casa d’aste del capoluogo piemontese.

Il dettagliato quadro probatorio fornito dai carabinieri all’autorità giudiziaria ligure ha, infine, determinato l’emissione del provvedimento di dissequestro e di restituzione delle due opere a favore dell’Arcidiocesi di Firenze.

Dopo ventidue anni i due dipinti ritorneranno finalmente nel Mugello, per essere restituiti al culto e alla fede popolare. Ricordiamo che nel 2019, in occasione del terremoto, proprio dalla Badia di Vigesimo erano stati recuperati e messi in salvo molti importantissimi beni, grazie all’immediato intervento della Soprintendenza fiorentina e dei carabinieri Tpc

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