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Precipitato sul monte Cusna: morti i 6 passeggeri e il pilota dell’elicottero

11 giugno 2022 | 14:15
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Precipitato sul monte Cusna: morti i 6 passeggeri e il pilota dell’elicottero

Recuperati anche gli ultimi due corpi

E’ rimasto al posto di comando, con la cintura ancora allacciata, nel tentativo disperato forse di salvare tutti. Lo hanno trovato così Corrado Levorin i soccorritori: nel relitto dell’elicottero che aveva condotto tante volte, guidato dalla sua passione per il volo. E’ stato uno strazio scoprire che non c’era alcun superstite: non si è salvato il pilota 32enne di Padova, non si sono salvati i 6 imprenditori del cartario, 4 della Turchia e 2 del Libano, partiti giovedì mattina (9 giugno) dall’aeroporto di Tassignano per un viaggio d’affari, dopo aver partecipato a It’s tissue.

Nessuno di loro ha avuto scampo nel terribile incidente che ha portato l’Augusta della Avio Srl a schiantarsi sul greto del torrente Lama, al passo degli Scaloni, a 1.922 metri d’altitudine, sul monte Cusna. I resti del monomotore sono stati trovati stamani (11 giugno) dopo due giorni e mezzo di ricerche a due chilometri circa dal rifugio Segheria, nel versante emiliano dell’Appennino.

Nel disastro hanno perso la vita, oltre al pilota veneto, i quattro manager turchi Kenar Serhat, Cez Arif, Ilker Ucak, Erbilaltug Bulent e i colleghi libanesi Chadi Kreidy e Tarek El Tayak.

Due di loro sono morti carbonizzati nell’incendio seguito all’impatto con il suolo. I cadaveri degli altri sono stati trovati a poca distanza di quel che resta del monomotore, sequestrato dagli inquirenti insieme a tutta l’area circostante.

Le prime tracce trovate da un’escursionista

E’ stato un escursionista, che si trovava a terra nell’area del Cusna, il primo a segnalare ai soccorritori probabili resti dell’elicottero, poi individuato da un velivolo della Guardia di Finanza che ha sorvolato la zona segnalata.

Cratere e segni di detriti potrebbero corrispondere a quelli dell’elicottero scomparso con a bordo il pilota e sei imprenditori del cartario che si erano imbarcati all’aeroporto di Tassignano.

L’elicottero precipitato e l’incendio

Nel precipitare sul crinale l’elicottero si sarebbe incendiato e avrebbe provocato un rogo tra gli alberi limitrofi all’impatto con il suolo. È la prima ricostruzione dei soccorritori che hanno notato alcuni arbusti bruciati prima di rinvenire il rottame.

I frammenti, dopo la segnalazione dell’escursionista, sono stati notati anche da un elicottero del 157esimo stormo dell’Aeronautica militare. Sul velivolo di soccorso erano presenti uomini del soccorso alpino e speleologico e uomini del soccorso alpino della guardia di finanza che si sono calati con un verricello, scoprendo il rottame del velivolo.

Ricerche elicottero scomparso sull'AppenninoRicerche elicottero scomparso sull'AppenninoRicerche elicottero scomparso sull'AppenninoRicerche elicottero scomparso sull'Appennino

Tre giorni di ricerche sui crinali

Le ricerche non si erano fermate nemmeno nella notte, ma dell’elicottero scomparso sull’Appennino non era stata trovata nessuna traccia, almeno fino a metà mattinata della terza giornata di ricerche.

Già nella giornata di ieri la zona battuta dalle squadre di vigili del fuoco, soccorso alpino e protezione civile si era spostata sul versante emiliano dell’Appennino, in un luogo più distante rispetto all’ultimo segnale cui si era agganciato il cellulare del pilota, attorno alle 10,10 di giovedì mattina, ovvero San Pellegrino in Alpe, Pievepelago e Pavullo.

https://www.luccaindiretta.it/cronaca/2022/06/09/scomparso-nel-nulla-un-elicottero-partito-da-tassignano-a-bordo-6-turisti-e-il-pilota/295280/

Le ricerche, coordinate dalla prefettura di Modena, competente per territorio, dove ieri sono arrivati anche gli ambasciatori di Turchia e Libano per assistere nelle operazioni per ritrovare i connazionali, si sono estese in territorio emiliano fino a quando nei pressi del rifugio Battisti si sono trovati i presunti resti del relitto.

https://www.luccaindiretta.it/cronaca/2022/06/10/nessuna-traccia-dellelicottero-sparito-con-7-persone-a-bordo-riprese-le-ricerche-sui-crinali-dellappennino/295352/

Chi era a bordo dell’elicottero

A bordo dell’elicottero Augusta, di proprietà della Avio Srl, oltre al pilota Corrado Levorin, 32 anni di Padova, c’erano 4 imprenditori turchi e due libanesi che corrispondono ai nomi di  Kenar Serhat, Cez Arif, Ilker Ucak, Erbilaltug Bulent, Chadi Kreidy e Tarek El Tayak.

https://www.luccaindiretta.it/cronaca/2022/06/10/elicottero-scomparso-angoscia-per-la-sorte-del-pilota-era-esperto-di-volo/295496/

L’elicottero come ormai noto era stato ingaggiato dalla Electric80, partner di Gambini Group di Altopascio e ospite nell’open house dell’azienda in provincia di Lucca, nell’ambito della manifestazione It’s tissue.

Da qualche giorno faceva la spola da Tassignano al trevigiano per portare clienti in visita allo stabilimento della Roto Cart, per visionare alcuni nuovi macchinari innovativi legati al settore del tissue. L’ipotesi è che l’elicottero abbia dovuto affrontare una perturbazione mentre sorvolava le zone dell’Appennino dove poi è precipitato. Ipotesi al momento da verificare: al vaglio degli inquirenti ci sarebbe il video inviato da uno dei due manager libanesi al figlio. Pochi secondi in cui si vedrebbe l’elicottero in difficoltà per il maltempo, ma sarà l’inchiesta a chiarire meglio i contorni di una tragedia che sconvolge tre Paesi.

Pochi secondi, che potrebbero tuttavia essere decisivi per chiarire la dinamica del terribile incidente che ha portato l’elicottero della Avio Srl a schiantarsi sul monte Cusna. Ci sarebbe anche un video al vaglio degli inquirenti, già al lavoro, per ricostruire la moviola di una tragedia che non ha lasciato superstiti.

Secondo quanto appreso, il video sarebbe stato inviato in chat da uno degli imprenditori libanesi presenti a bordo dell’elicottero al figlio, che non lo avrebbe divulgato per ovvi motivi investigativi. L’ipotesi al momento avanzata è che nel momento in cui l’elicottero sorvolava l’Appennino le condizioni meteo fossero divenute critiche. Un temporale o la scarsa visibilità potrebbero essere alla base della disgrazia.

Sarà l’inchiesta a stabilirne comunque i contorni: gli inquirenti, intanto, hanno disposto il sequestro dell’area – tra i rifugi Battisti e Segheria – in cui è stato ritrovato il relitto.