Truffe e ricavi truccati per ottenere i contributi Covid: 19 denunciati. Nei guai agente immobiliare di Lucca e una pizzeria di Viareggio

Indagine delle fiamme gialle

Con i contributi a fondo perduto per l’emergenza coronavirus ha ristrutturato la casa di proprietà, ma quel denaro, sulla carta, doveva servire a coprire un vistoso (quanto fasullo) calo di fatturato tra il 2019 e il 2020, l’anno terribile della pandemia.

Oppure quel denaro era stato ottenuto drogando i bilanci, facendo risultare massimi ricavi nell’anno pre covid e una picchiata degli incassi dell’attività di ristorazione quando la pandemia mordeva: i finanzieri hanno scoperto che addirittura l’attività di pizzeria era cessata prima del covid. Sono alcuni dei casi scoperti nei controlli della guardia di finanza di Lucca, che ha passato al setaccio le pratiche di erogazione degli incentivi nazionali introdotti per fronteggiare l’emergenza sanitaria.

A fronte di un milione e 500mila euro di contributi controllati sono state rilevate complessivamente 22 irregolarità e l’indebita percezione di oltre 370.000 euro, con la denuncia, a vario titolo, di 19 persone per i reati di truffa, indebita percezione e falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico, che, senza averne diritto, per l’accusa, avrebbero percepito contributi a fondo perduto erogati dall’Agenzia delle Entrate, previsti dal Decreto Rilancio, o beneficiato di finanziamenti bancari assistiti da garanzia dello Stato, contemplati dal Decreto Liquidità.

L’attività nel suo complesso – partita dall’analisi di rischio della componente speciale della Guardia di Finanza e dalla valorizzazione dell’attività di intelligence sul territorio – si è focalizzata su alcuni casi, tenuto conto di specifici elementi connessi ai requisiti di accesso sintomatici di potenziali illiceità o distrazioni delle risorse conseguite: ad esempio, inesattezze dichiarative.

Particolare attenzione è stata rivolta ai contributi a fondo perduto erogati dall’Agenzia delle Entrate a fronte di cali di fatturato per l’emergenza epidemica. Nella maggior parte dei casi scoperti, i beneficiari, per ottenere il contributo, hanno comunicato all’ufficio finanziario competente dati non veritieri.

Le violazioni più frequenti, secondo il quadro emerso dalle indagini della finanza, riguardano la comunicazione di un fatturato 2020 inferiore rispetto a quello realmente contabilizzato, al solo scopo di aumentare artificiosamente il calo dei ricavi rispetto al 2019 e, quindi, ottenere un contributo maggiore rispetto al dovuto.

Nell’ambito dei controlli sui finanziamenti assistiti da garanzia, invece, il più delle volte le domande di ammissione all’agevolazione sono state presentate con autocertificazioni in difetto dei parametri richiesti dal Decreto Liquidità: le risorse, infatti, per l’accusa sono risultate destinate a finalità diverse da quelle previste.

Tra i casi più eclatanti, quello scovato dai finanzieri di Viareggio in una pizzeria viareggina, il cui titolare aveva indicato ricavi non veritieri, pari a 142.467,89 euro, beneficiando senza averne diritto di un finanziamento pari a 25 mila euro. Il titolare, in particolare, secondo l’accusa, aveva autocertificato che i proventi risultavano dall’ultima dichiarazione fiscale presentata. Tuttavia, dai riscontri effettuati è emerso che i ricavi indicati nella dichiarazione per quell’anno (2018) erano pari a 0 euro e il ristoratore non è stato in grado di dimostrare che quanto autocertificato nell’istanza fosse supportato da qualsiasi altro documento commerciale/amministrativo. Inoltre, i militari hanno scoperto che, nonostante la partita Iva risultasse formalmente attiva, di fatto l’attività di pizzeria era cessata in epoca antecedente all’emergenza sanitaria, in virtù di un contratto di cessione di ramo d’azienda.

A seguito del deferimento del titolare della ditta alla Procura della Repubblica di Lucca per indebita percezione di erogazioni pubbliche, il pm titolare delle indagini ha richiesto ed ottenuto dal gip l’emissione di un decreto di sequestro preventivo, anche per equivalente, fino a concorrenza dell’importo indebitamente percepito pari a 25mila euro, eseguito in questi giorni dalle fiamme gialle viareggine.

In un’altra circostanza è emerso che il rappresentante di una società ispezionata – un’agenzia immobiliare di Lucca -, dopo aver percepito un finanziamento di 24.000 euro, li avrebbe girati al socio accomandatario, che, a sua volta, avrebbe utilizzato l’importo per eseguire lavori di ristrutturazione della propria abitazione e per altri scopi personali, eludendo il vincolo di destinazione dei fondi all’attività dell’impresa.

Le operazioni condotte dalla Guardia di Finanza testimoniano il costante presidio esercitato dal Corpo a tutela del bilancio dello Stato, degli enti locali e della collettività, affinché il pieno rispetto delle regole e il corretto impiego dei fondi pubblici aiuti concretamente la crescita produttiva e occupazionale e contribuisca, nell’attuale congiuntura economica, ad arginare l’impatto negativo della crisi conseguente all’emergenza pandemica.

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