Uccise il figlio di 1 anno: la corte europea condanna l’Italia, dovrà risarcire 32mila euro

Secondo i giudici europei lo Stato non ha garantito il diritto alla vita

Condanna della corte europea dei diritti dell’uomo per lo stato italiano: l’accusa è non aver protetto una donna e sui figli dalla violenza in famiglia. 

Secondo quanto disposto lo Stato dovrà risarcire la donna, per danni morali, con la somma di 32mila euro.

La tragedia si consumò a Scarperia, nel settembre del 2018.

Il compagno, poi condannato a 20 di carcere, anche se al momento è pendente una richiesta di grazia per infermità mentale,  accoltellò il figlio di un solo anno, uccidendolo, tentò di  ammazzare la figlia e ferì gravemente la compagna.

Secondo i giudici europei lo Stato non ha garantito il diritto alla vita.

A presentare ricorso alla corte di Strasburgo, tramite l’avvocato Massimiliano Annetta, fu la madre del piccolo.

“E’ una sentenza molto interessante e per certi versi dirompente che impone allo Stato italiano un rafforzamento delle misure di protezione delle vittime di reati violenti. Lo Stato è stato condannato perchè non ha posto in essere tempestivamente le misure necessarie di protezione della vita della ricorrente e dei suoi figli nonostante che costei, fin dal 2015, avesse presentato nei confronti del compagno numerose denunce per reiterate aggressioni e violenze poste in essere nei suoi confronti e reiterate minacce di togliere la vita ai loro figli – il commento del legale -. Di particolare rilievo l’affermazione della Corte che ha ritenuto immediatamente esperibile il ricorso perchè, all’interno dello Stato, non sussistono rimedi da perseguire per far valere il fallimento dello Stato nell’obbligo di protezione – ha sottlineato ancora l’avvocato Annetta – Questo significa che le vittime rimaste prive di ascolto e protezione da parte delle autorità statali potranno, immediatamente, esperire ricorso alla Corte europea per chiedere un risarcimento in conseguenza della violazione dell’obbligo di protezione del loro diritto alla vita”.

 

 

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