Spaccia nelle sale Vlt: a casa aveva oltre 60mila euro di ketamina

Nuovo colpo al mercato della droga da parte dei carabinieri del Nucleo investigativo di Prato, con l’ennesimo arresto di un cittadino cinese irregolare in Italia.
I militari hanno anche sequestrato 1 chilo di ketamina
L’uomo, arrivato in Europa a Madrid nella primavera del 2018, e domiciliato a Prato, celibe, disoccupato, è finito in manette nella notte appena trascorsa.
Poco prima delle 21 è stato fermato e controllato in una sala Vlt e trovato in possesso di 4 bustine per il thè, color oro, di quelle che usano in Cina contenenti 4 grammi di ketamina.
A seguito di perquisizione dell’abitazione sono stati trovati 842 grammi di ketamina suddivisi in 7 bustine di cellophane, con chiusura a pressione di varie pesature, 74 bustine da thè, color oro, contenenti complessivamente 160 grammi d’analoga sostanza, 248 astucci di plastica vuoti per la confezione delle dosi, una bilancina elettronica di precisione,e 1.475 in contanti, provento dell’attività di spaccio, ed il tutto, sequestrato e repertato, verrà depositato nell’ufficio corpi di reato del tribunale.
Il valore dello stupefacente è stimato in 60.120 euro.
L’arrestato è stato riportato a casa in regime d’arresti domiciliari, a disposizione del pm di turno per il rito direttissimo fissato per questa mattina in tribunale.
L’uomo era un perfetto sconosciuto, presumibilmente da 4 anni a Prato, mai fermato e controllato da carabinieri o polizia, praticamente un fantasma: si muoveva nelle ore serali utilizzando il sistema d’auto di piazza abusivo cinese, avendo cura di non usare mai sempre lo stesso taxi, ed era assiduo frequentatore delle sale Vlt dove entrava e si tratteneva per poco tempo per fare consegne.
Verranno effettuati i dovuti accertamenti per individuare quali canali d’approvvigionamento della sostanza stesse utilizzando l’uomo. Questa notte Piazza Ciardi, molto vicino al luogo ave abita l’arrestato, è stata a lui fatale e questo slargo cittadino, vista anche la sua conformazione architettonica, che le forze dell’ordine hanno imparato a sfruttare per le attività antidroga, si sta dimostrando una trappola per pushers.