Insultavano un compagno di classe disabile: 5 minorenni denunciati per cyberbullismo

La madre della vittima si è rivolta alla polizia postale

Sono cinque i minorenni, tutti della provincia di Grosseto,  tra i 14 e i 15 anni, denunciati per atti persecutori nei confronti di un loro coetaneo, con l’aggravante dia ver agito con discriminazione e odio etnico ai danni di un disabile.

In questo periodo di emergenza epidemiologica, caratterizzato da un aumento esponenziale dei crimini informatici legati anche al cyberbullismo, gli investigatori del compartimento della polizia postale e delle comunicazioni di Firenze e della sezione di Grosseto, coordinati dalla procura minorile di Firenze hanno indagato sulla vicenda.

L’attività di polizia giudiziaria nasce da una denuncia presentata da una insegnante, a cui si era rivolta la madre del ragazzo, preoccupata e amareggiata per aver scoperto sul gruppo WhatsApp della classe, di cui facevano parte solo i compagni e il figlio, innumerevoli messaggi dal tenore offensivo, discriminatorio, razzista, violento nei confronti del proprio figlio, costretto a frequentare la scuola in modalità remota, la Dad perché soggetto a lunghi periodi di ospedalizzazione, in quanto affetto da grave disabilità.

Gli specialisti della Postale hanno estrapolato subito la chat, accertando e individuando i ragazzi resisi responsabili delle condotte offensive e discriminatorie che hanno consentito all’autorità giudiziaria, di emettere 5 provvedimenti di perquisizione a carico dei titolari dei profili social individuati. Provvedimenti eseguiti tutti nella mattinata odierna (7 marzo).

Nel corso delle operazioni sono stati rinvenuti elementi di reità a carico dei destinatari del provvedimento ed ulteriori sviluppi potrebbero emergere dall’analisi dei dispositivi sequestrati.

La Polizia Postale ricorda che la vigliaccheria sul web è molto grave in quanto dietro ad un cellulare od a uno schermo si pensa di poter dire cose che nella realtà non si riuscirebbe mai a dire. Proprio per questo l’uso corretto delle parole in rete è fondamentale per crescere bene e nel rispetto della legalità e della dignità di tutti. Sul web ogni comportamento può essere tracciato, ricostruito e denunciato alla Polizia, se arreca danno a chi lo subisce. Al compimento dei 14 anni, i ragazzi diventano penalmente responsabili delle loro azioni sul web (imputabili) Gli insegnanti in quanto pubblici ufficiali, hanno l’obbligo di denunciare fatti penalmente rilevanti (reati) commessi o subiti dagli studenti. Diffamazioni, minacce e insulti in rete devono essere denunciati dalle vittime e quindi è importante informare le famiglie degli studenti su cosa sta succedendo e sul loro diritto di fare una segnalazione o sporgere denuncia

Se sei vittima di prepotenze in rete non rimanere in silenzio, anche sul web ci sono regole, leggi e polizia in grado di ascoltarti, aiutarti, trovare le tracce e identificare i prepotenti.

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