I venti di guerra soffiano sull’8 marzo: a Firenze il flashmob per la pace

Ad organizzarlo Cgil, Arci, Anpi e Nosotras
Un 8 marzo segnato dalla guerra.
“Dalle guerre nel mondo, quelle delle quali ci siamo egoisticamente dimenticati, dalla Siria all’Afghanistan, e quella più vicina che ci preoccupa e spaventa perché nel cuore dell’Europa. Questo 8 marzo non può che essere segnato dai drammatici eventi che occupano i nostri pensieri”.
A Firenze, domani Cgil, Arci, Anpi e Nosotras organizzano il flash mob “8 marzo per la pace – Letture pacifiste”, in piazza Santa Croce (alle 15,30). Previste letture da parte delle attrici Daniela Morozzi, Chiara Riondino, Fiamma Negri, Grazia Campus.
Cgil, Arci, Anpi e Nosotras Firenze dicono: “L’8 marzo è la giornata internazionale della Donna ma non potevamo restare indifferenti a ciò che sta succedendo in Ucraina. Abbiamo assistito con sgomento e angoscia al precipitare degli eventi in un’azione che nessuno poteva immaginare. Ora è necessario continuare nel piccolo spiraglio di dialogo che si è aperto sperando che gli interessi della popolazione vengano messi al primo posto. Per questi motivi abbiamo deciso di scendere in piazza in un piccolo presidio: cerchiamo la pace, vogliamo la pace”.
“E come in tutte le situazioni di guerra – spiegano- si guarda a quelle donne, bambini e bambine che fuggono, si nascondono e che speriamo vengano tutti accolti, ma che dovranno fare i conti con il terrore per le loro vite e il cambiamento che comporterà vivere lontani dalla loro terra. La guerra, le guerre, appartengono agli uomini, sia nella progettazione che sul campo, ma anche, purtroppo, a quei tavoli di trattativa che abbiamo visto avviare e che speriamo possano proseguire con scopi pacificatori. La guerra è violenza e dalle guerre si esce tutti sconfitti. Le ricostruzioni materiali e immateriali sono faticose e spesso impongono regressione negli aspetti liberali e democratici. Le femministe russe ci ricordano nel loro appello che “nella militarizzazione e nella guerra non c’è liberazione ma costrizione… alle donne ridotte a madri sofferenti e poco altro, corrispondono uomini-soldati-eroi…”. L’autodeterminazione dei popoli è un concetto femminista. L’appello “fermare la guerra” delle femministe russe invita alla resistenza per la pace e a partecipare alle manifestazioni per la la pace in tutto il mondo. Guerra significa violenza, povertà, sfollamenti, vite spezzate, insicurezza e mancanza di futuro. Non è certo questo il mondo che avevamo immaginato. Noi ci sentiamo in sintonia e sosteniamo il loro appello, ci impegniamo a partecipare e promuovere iniziative che aiutino a diffondere i valori della pace nel mondo e per il ‘cessate il fuoco’ nel conflitto russo/ucraino. Sono tante, anche in Toscana, le iniziative organizzate in questo mese di marzo sia contro la guerra che su temi legati al futuro della vita delle donne, al loro lavoro, alla loro libertà, alla loro autodeterminazione ma prima di tutto serve la pace, e se vogliamo la pace dobbiamo prepararla, conservarla e custodirla”.