Suv investe tre operai: uno muore sul colpo. Pellecchia (Fit Cisl): “L’emergenza va affrontata adesso”

La Cgil: “Stiamo assistendo a una strage senza fine”
La tragedia si è consumata questa mattina (martedì 22 febbraio) poco dopo le 11 a Vada, nel comune di Rosignano Marittimo.
Un Suv, che percorreva lo Stradone della Torre ha investito tre operai: uno è morto, gli altri due, rimasti sotto al mezzo pesante, sono stati portati in gravi condizioni in ospedale
Sul posto i vigili del fuoco, i mezzi del 118 con due ambulanze, e il Pegaso.
La vittima si chiamava Marco Cecchi, residente a Livorno: aveva 55 anni.
A commentare la tragedia sono Fabrizio Zannotti (segretario generale Cgil Livorno), Giovanni Ferrari (segretario generale Fillea Cgil Livorno e Pisa) e Mauro Fuso (segretario generale Cgil Pisa).
“Esprimiamo dolore, sconcerto e rabbia per la morte dell’operaio avvenuta stamani in un cantiere di Vada. Stiamo assistendo a una strage senza fine di lavoratori: tutto ciò è inaccettabile – commentano – In tema di sicurezza sul lavoro si può e si deve fare di più. Servono misure concrete e controlli serrati per fermare questa scia di sangue. In una società civile non si può continuare a morire di lavoro. Auspichiamo che la dinamica dei fatti sia chiarita nel più breve tempo possibile. Ai familiari della vittima le più sentite condoglianze della Cgil di Livorno e di Pisa”.
Anche il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani esprime il suo cordoglio per l’incidente mortale che è costato la vita a uno dei due operai coinvolti, lasciando il secondo ferito, fortunatamente non in gravi condizioni.
“Si allunga ancora la tragica scia di morti sul lavoro in Toscana. Stavolta è accaduto a Vada, in un cantiere stradale, dove un operaio è stato investito ed ucciso da un’auto che ha sbandato e gli è piombata addosso. Sono vicino ed esprimo tutto il mio cordoglio ai famigliari della vittima e auguro una pronta guarigione al suo compagno rimasto ferito”.
“Ogni volta – continua Giani – che qualcuno muore sul e di lavoro, avverto un senso di scoramento per non essere riusciti ad evitarlo, ma al tempo stesso aggiungo maggiore determinazione nel sollecitare e programmare controlli sempre più attenti e frequenti da parte dei componenti degli uffici per la sicurezza sul lavoro e un sempre più convinto sforzo collettivo da parte di tutti i soggetti che seguono i vari aspetti della sicurezza dei lavoratori, dall’istituto di previdenza, alle organizzazioni sindacali, a quelle dei datori di lavoro e alle stesse forze di pubblica sicurezza”.
Il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, si è trovato di nuovo, come già nella scorsa seduta dell’assemblea toscana, a far osservare un minuto di raccoglimento per l’ennesimo, tragico incidente sul lavoro. “Anche oggi purtroppo un ennesimo caso di morte sul lavoro. È vero, non bastano i minuti di silenzio, ma è doveroso ricordare chi ogni giorno cerca la dignità del lavoro e invece trova la morte”, ha dichiarato il presidente in aula.
“Questa catena si deve spezzare – ha aggiunto Mazzeo a margine della seduta –, servono azioni immediate, impiego di risorse per aggiornare le misure a tutela dei lavoratori, la formazione, i controlli, e per far nascere una rinnovata cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro”. Il presidente esprime “il cordoglio dell’assemblea e la più forte vicinanza, anche a titolo personale, alla famiglia”.
A commentare la notizia è anche Salvatore Pellecchia, segretario generale della Fit Cisl, a margine del XII congresso della Fit Cisl Toscana, sottolineando che “Non si può parlare di sicurezza e di morti sul lavoro solo in caso di incidenti o alle date dedicate, 28 aprile e 10 ottobre: è un’emergenza che va affrontata adesso e bisogna lavorare tutti i giorni per rendere sempre più sicuro il lavoro. La sicurezza è un investimento, non un costo. L’obiettivo incidenti zero è perseguibile, non è un’utopia”.
“Nei trasporti – aggiunge Pellecchia – si contano ancora troppi incidenti. Chiediamo che in ogni azienda si applichi il Ccnl di settore (che garantisce l’applicazione di norme di impiego che sono coerenti con la peculiarità del settore e che consente il monitoraggio dei ritmi e dei carichi di lavoro) e che vengano promosse campagne nazionali di informazione, formazione e diffusione della cultura della sicurezza per prevenire gli infortuni e per formare le lavoratrici e i lavoratori”.
“Siccome la sicurezza si costruisce tutti insieme, il tema si collega a quello della partecipazione, che è molto caro alla Fit e alla Cisl. Come sindacato siamo riusciti a introdurre sedi di partecipazione in Fs italiane e in Enav, aziende non a caso sane e in crescita, e più recentemente in Aspi”
“Chiediamo – conclude il segretario generale Fit Cisl – che questo modello positivo si estenda anche ad altre aziende dei trasporti per consentire un maggior coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori sulle scelte strategiche e garantire migliori condizioni di lavoro e di qualità del servizio”.