Nel duomo di Grosseto l’ultimo saluto al dottor Roberto Madonna

Figura di riferimento della sanità grossetana è stato stroncato da un improvviso malore giovedì scorso

Si è svolto oggi (12 febbraio) nel duomo di Grosseto l’ultimo commosso saluto al dottor Roberto Madonna, figura di riferimento della sanità grossetana, stroncato da un improvviso malore giovedì.

Già direttore dell’unità operativa anestesia e rianimazione dell’ospedale Misericordia dal 2000 fino al 2014, è stato poi presidente dell’Ordine dei medici di Grosseto per due mandati dal 2015 al 2019. Il direttore generale della Asl Toscana sud est Antonio D’Urso, insieme alla direttrice sanitaria Simona Dei, al direttore amministrativo Francesco Ghelardi, al direttore del presidio ospedaliero Massimo Forti, e a nome di tutto il personale dell’azienda, si stringono alla famiglia in segno di cordoglio e vicinanza.

“La sua grande competenza professionale, unita  alla sensibilità e spessore umano,  ne hanno fatto una delle colonne portanti dell’ospedale Misericordia – afferma il dg Antonio D’Urso –, stimatissimo da colleghi e pazienti, il dottor Madonna è stato capace di lasciare il segno introducendo modelli innovativi nell’organizzazione sanitaria oltre che persona di eccezionale cultura e caratura morale”.

“Nel giorno del funerale – ci tiene a dire la dottoressa Genni Spargi attuale direttrice dell’unità operativa anestesia e rianimazione dell’ospedale di Grosseto – tutto il reparto si è stretto alla famiglia nel ricordo di un grande professionista ma soprattutto dell’uomo che ci è stato vicino in tanti anni di lavoro. Lo abbiamo voluto salutare per quello che ha rappresentato per noi e come ci ha saputo guidare negli anni con grande professionalità e soprattutto immensa umanità”.

Anche il dottor Mauro Breggia, direttore del pronto soccorso dell’ospedale lo ricorda con commozione. “Sono affranto e dispiaciuto – commenta – , e voglio rivolgere alla famiglia il mio più affettuoso abbraccio. Roberto è stato una delle colonne della nostra sanità, un grande medico ma anche un amico per 32 anni. Abbiamo lavorato insieme per tanto tempo condividendo momenti e  storie professionali di ogni tipo, come succede per chi opera in un ospedale. Ricordo poi con particolare piacere le sue due presidenze all’Ordine dei Medici, in particolare la prima, in cui abbiamo veramente condiviso una delle pagine più belle della nostra storia professionale e umana.  La sua prematura scomparsa lascia un vuoto difficilmente colmabile, ma di sicuro non sarà mai dimenticato”, conclude con tanta emozione Breggia.

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