Incastrato in una tramoggia, muore sul lavoro a soli 51 anni

La tragedia questa mattina a Bibbiena

Tragedia sul lavoro oggi (25 gennaio) nella mattina a Bibbiena. in provincia di Arezzo.

L’operaio 51enne rimasto incastrato in una tramoggia, all’impianto di lavorazione di calcestruzzi, è morto.

L’incidente, fatale, è accaduto verso le 10 in località Nave.

Vani i soccorsi, allertati immediatamente. Il personale del 118, arrivato sul posto, con i carabinieri e i tecnici della prevenzione e sicurezza dell’Asl, nulla hanno potuto fare per salvare l’uomo.

“Dobbiamo fermare questa strage che tocca la nostra Toscana come le altre regioni italiane – commenta il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo –. È una questione nazionale e credo che possa e debba essere un tema su cui il governo investa sempre di più, anche utilizzando fondi europei. Le risorse da destinare a questo settore non possono essere considerate costi, ma investimenti da fare a tutela del diritto al lavoro, alla salute e alla vita che devono essere garantiti ovunque senza se e senza ma. Occorre andare oltre le parole che rischiano di restare vuota retorica. Il sistema va cambiato in fretta: occorre investire in sicurezza, sia nella formazione dei lavoratori sia nei dispositivi, ma anche potenziare i controlli ispettivi”.

“Esprimo il cordoglio dell’Ugl alla famiglia dell’operaio di 51 anni che ha perso la vita per le gravissime lesioni riportate dopo essere caduto in una tramoggia presso un’azienda di calcestruzzo a Bibbiena, in provincia di Arezzo – le parole di Paolo Capone, segretario generale del sindacato e di Giuseppe Dominici, segretario regionale – Un ennesimo dramma sul lavoro che non può essere tollerato o derubricato a mera fatalità. Siamo in presenza di una vera e propria strage che non è degna di un paese civile. Chiediamo alle istituzioni nazionali e locali di intervenire per intensificare i controlli soprattutto nei settori più esposti a rischio infortuni. E’ fondamentale, inoltre, rafforzare la formazione e la cultura della sicurezza sul lavoro per prevenire simili tragedie. La manifestazione dell’Ugl ‘Lavorare per vivere’ ha l’obiettivo di porre l’attenzione dell’opinione pubblica e del Governo sul fenomeno in atto per ribadire ancora una volta basta stragi sul lavoro”.

Oggi a Bibbiena un operaio di una ditta di calcestruzzi muore incastrato in una tramoggia. Ad Ansedonia o) un altro operaio è caduto da una impalcatura ed è grave.

La dichiarazione di Giulia Bartoli (segretaria generale Fillea Cgil Toscana): “Un’altra giornata nera sul fronte della sicurezza sul lavoro, in particolare nel settore dell’edilizia. Un’altra giornata inaccettabile, di dolore e rabbia. In attesa delle conclusioni degli enti competenti sulla dinamica di questi incidenti sul lavoro, non si può non allargare lo sguardo sulla situazione del settore dell’edilizia: nel 2021, periodo, gennaio-novembre, gli incidenti sul lavoro sono cresciuti del 22% rispetto allo stesso periodo del 2020 (2369 contro 1940). In particolare, novembre 2021 segna un +64% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (2369 infortuni contro 188). Tra 2021 e 2020 sono aumentati gli incidenti anche tra le fasce di età più giovani: la ricerca spasmodica di personale, in questa fase di ripresa del settore, fa peccare in sicurezza, formazione e prevenzione. La troppo fretta nell’usufruire dei bonus fiscali, la scarsità di strutture adeguate, il poco tempo per la formazione e i ritmi di lavoro sono un mix esplosivo. E’ importante che, nell’utilizzo delle risorse e degli incentivi pubblici, si selezionino le imprese serie che rispettano le regole, non quelle che nascono dalla mattina alla sera: occorrono più filtri nell’accesso alle risorse, ne va della sicurezza sul lavoro, della legalità, della corretta applicazione dei contratti.  La politica deve porsi il problema, così come deve porsi quello dell’esigenza di maggiori controlli e ispezioni nei cantieri, bene le nuove assunzioni di ispettori ma in questa fase di boom del settore bisogna attivare delle task force urgentemente”.

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