La Cgil: “Senza assunzioni il blocco F a Careggi rischia di essere una scatola vuota”

La siglia sindacale: "Serve che venga tolto il blocco delle assunzioni"

Venerdì scorso il presidente della Regione Toscana ha inaugurato, con il consueto taglio di nastro, il blocco F del Deas di Careggi. Un nuovo padiglione che completa il più grande pronto soccorso della città.

Il padiglione era pronto ormai da oltre 4 mesi, ma l’inaugurazione era sempre stata rimandata perché per farlo funzionare a regime, oltre a trasferire i reparti già esistenti ed attualmente ubicati al Cto, serve nuovo personale da assumere.

In questi mesi, pur in presenza di una delibera di 210 unità di personale da assumere approvata dall’azienda a luglio, il personale non è stato assunto per via del blocco delle assunzioni stesse. Delle assunzioni deliberate, hanno preso servizio meno della metà delle persone e medicina – spiega la Cgil – Se non vengono sbloccate le assunzioni rischiamo che il nuovo padiglione del Deas resti una scatola vuota, ad ora infatti è stato trasferito solo il reparto di osservazione breve. In una fase di pressione molto alta verso gli ospedali avere i 150 posti letto attivati avrebbe aiutato a dare un aiuto in più per rispondere alla pandemia”.

“Siamo molto preoccupati del fatto che gli atti regionali indicano come livello di assunzioni, con qualche eccezione, quello del 2019, come se la pandemia non avesse insegnato nulla e le assunzioni fatte nel 2020 non fossero necessarie – prosegue il sindacato -. I livelli occupazionali del 2019 erano già del tutto insufficienti ed erano il frutto di anni di politiche caratterizzate da tagli alla sanità e quindi alla salute dei cittadini. Da settembre ormai abbiamo proclamato lo stato di agitazione per chiedere lo sblocco delle assunzioni imposto dalla Regione, ma ancora non abbiamo ricevuto nessuna risposta”.

“Serve aprire urgentemente un serio confronto sulle dotazioni organiche nelle aziende che metta al centro le esigenze dei pazienti e dei lavoratori che li devono assistere – conclude la Cgil -. Per fare questo, serve che venga tolto il blocco delle assunzioni che nel 2021 ha fatto registrare una diminuzione degli infermieri. Gli operatori ancora una volta sono in prima linea a fronteggiare la quarta ondata della pandemia e la pressione e la stanchezza aumentano. Servono risposte e atti concreti per sostenerli”.

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