Sanità, i sindacati: “Salta il tavolo con la Regione dopo direttiva Gelli che blocca le assunzioni”

Cgil, Cisl e Uil: "Non ci resta che la lotta"

Salta il tavolo con la Regione dopo direttiva Gelli che blocca le assunzioni

Lo rendono noto i sindacati Cgil, Cisl e Uil, attraverso i rispettivi segretari Bruno Pacini, Mauro Giuliattini e Mario Renzi

“Facciamo riferimento alla comunicazione che il neodirettore dell’assessorato alla sanità, Federico Gelli, ha inviato ieri ai direttori generali delle aziende ed enti del servizio sanitario regionale – spiegano le sigle sindacali -, si tratta di un atto grave nei modi e nei contenuti, che blocca completamente le assunzioni nel sistema sanitario regionale, riportando ai numeri del 2019 le dotazioni di personale della sanità toscana. Di fatto si ignora la necessità di effettuare migliaia di assunzioni, e si mettono a rischio anche quote di salario per chi è già in servizio. Tutto questo accade mentre è ancora in atto lo stato di agitazione del personale durante una vertenza aperta a livello regionale e in piena trattativa con le organizzazioni sindacali, dove il nodo centrale era proprio eliminare il blocco delle assunzioni del personale deciso questa estate dalla Regione Toscana. Con questa nuova determinazione dell’assessorato di fatto saltano il tavolo e il confronto con i sindacati”.

Inoltre – aggiungono i  sindacati –  questa scelta, l’ennesima, favorisce ancora una volta lo spostamento delle attività verso il settore privato, come già sta accadendo in questi giorni per il sistema diagnostico: la scelta di utilizzare i test antigenici presso le farmacie introduce un ulteriore, surrettizio elemento di privatizzazione
La disposizione ci è stata inviata ieri, 30 dicembre 2021, con una lettera dove si imputano queste scelte allo “stallo nelle trattative con gli organi politici” (testuale): con questa dichiarazione, di fatto, gli organi tecnici dell’assessorato alla salute assumono la guida delle politiche sanitarie in Toscana. Si tratta di una delegittimazione del confronto tra le parti sociali che non tiene conto dello sforzo dei lavoratori della sanità ed anche del sistema sociosanitario ad essa collegato, ancora sotto piena pressione dal marzo 2020: lavoratrici e lavoratori che non hanno più regole contrattuali e certezze e che nonostante ciò continuano responsabilmente a sostenere ogni sforzo, con la difficoltà di credere ancora in una conduzione politica organizzata che sembra priva di un progetto”.

“Questi atti da parte del governo regionale  – concludono – non saranno privi di conseguenze, come è immaginabile. Fin dal marzo 2020 abbiamo tenuto un atteggiamento responsabile e trasparente, sia con le aziende sia con la Regione, abbiamo sostenuto lavoratrici e lavoratori impegnati in uno sforzo senza eguali, assistendo a questo risultato, quello di ignorare le necessità di chi lavora per procedere unilateralmente ignorando il confronto con le organizzazioni sindacali. Di fronte a questa deliberata, gravissima scelta, l’unica strada percorribile non rimane che la lotta”.

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