Gianluca Pantaleoni, il tribunale del riesame respinge il ricorso per la revoca dell’obbligo di dimora

Il poliziotto resta sotto misura cautelare. Il legale: "Ancora una volta le misure restrittive della libertà cosi lunghe restano espiazioni anticipate di pene non ancora inflitte"

Gianluca Pantaleoni, ispettore della Polstrada in forza al comando provinciale di Lucca e distaccato a Montecatini Terme, resta ancora sotto misura cautelare.

Il tribunale del riesame, dove aveva fatto ricorso l’avvocato Giovanni Cantelli, legale del poliziotto arrestato dalla squadra mobile di Pistoia e attualmente sotto processo, con 14 capi di imputazione che vanno dalla truffa al riciclaggio e alla circonvenzione di incapace, ha infatti respinto la richiesta di revoca dell’obbligo di dimora nel comune di Monsummano Terme, con permanenza nella sua abitazione dalle 21 della sera alle 7 di mattina.

Nonostante aver trascorso un lungo periodo prima in carcere a Pistoia poi a Sollicciano e successivamente ai domiciliari, allo scadere massimo, il tribunale di Pistoia aveva ritenuto sussistenti le condizioni per accogliere la richiesta del Pm di applicazione della misura cautelare: scelta condivisa anche dai giudici fiorentini che hanno respinto la richiesta di revoca, condannando il ricorrente alle spese legali del procedimento incidentale.

“Al momento non conosco le motivazioni del provvedimento emesso dai giudici del tribunale del riesame di Firenze – spiega alla nostra redazione l’avvocato Cantelli – Ne farò valutazione attenta appena in possesso. Posso dire che ancora una volta le misure restrittive della libertà cosi lunghe (circa 2 anni, Pantaleoni fu infatti arrestato e portato in cella il 5 dicembre del 2019, ndr) restano espiazioni anticipate di pene non ancora inflitte”.

Intanto prosegue il processo nelle aule del palazzo di giustizia pistoiese, e alla prossima udienza, fissata per il 14 dicembre, Gianluca Pantaleoni sarà sentito nella sua veste di imputato, e con il suo memoriale di circa 500 pagine cercherà di smontare una ad una le accuse mosse.

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