Qualche giorno fa, una venitreenne di Scandicci, camminava con il proprio cane lungo la passeggiata delle Cascine oltre il Ponte all’Indiano quando, improvvisamente, il cane si è gettato in Arno e ha iniziato ad annaspare senza riuscire a tornare a riva.
La ragazza si è subito tuffata in acqua per salvarlo, ma dopo averlo raggiunto e preso in braccio, anche a causa del fondo melmoso del fiume, è rimasta bloccata senza riuscire più a tornare sulla sponda.
Davanti a lei, la madre, che, preoccupata per l’incolumità della figlia, aveva, con il suo cellulare chiesto immediato soccorso, alle volanti della questura, ai vigili del fuoco e al 118 nonostante le difficoltà di indicare l’esatto punto in cui si trovavano.
In quel frangente è passato un poliziotto di Firenze, che, libero dal servizio, stava facendo un giro con la sua bicicletta, quando ha sentito la voce concitata della donna e, senza perdere tempo, si è adoperato per dare soccorso alla figlia in difficoltà.
Con un altro uomo, un pescatore di origine romeno, ha imbastito una sorta di catena umana, riuscendo, di lì a poco, a portare in salvo sia la ragazza che il lupo cecoslovacco.
Poco dopo sono giunte anche le volanti della Questura, i vigili del fuoco e i soccorritori del 118 ma la giovane, dopo i primi soccorsi, ha preferito tornare a casa con i genitori, piuttosto che essere accompagnata al pronto soccorso.
Il poliziotto, un assistente capo in servizio alla giudiziaria della Polstrada dopo essersi assicurato dello stato di salute della ragazza e aver ringraziato per l’importante aiuto il pescatore, ha ripreso la sua passeggiata in bicicletta.