Covid: ad oggi circa il 67% dei ricoverati in Asl Centro non è vaccinato, l’87% negli under 50

L’azienda sanitaria sta valutando la possibilità di un ulteriore incremento di posti letto nelle prossime settimane secondo l’andamento epidemiologico della malattia

Negli ultimi giorni si è registrato un progressivo aumento dei ricoveri nei presidi ospedalieri dell’Asl Toscana Centro, in cui sono ancora attivi i setting Covid presso l’ospedale Santa Maria Annunziata di Firenze, il Santo Stefano di Prato, il San Jacopo di Pistoia. La scorsa settimana è stata aperta di nuovo l’area Covid ordinaria presso l’ospedale San Giuseppe di Empoli e da questo lunedì, 9 agosto, anche al Santa Maria Nuova con 11 posti letto.

Ad oggi in Asl Centro risultano 146 pazienti ricoverati, di cui 120 pazienti in degenza ordinaria, 6 in terapia intensiva e 26 in cure intermedie.

Nel dettaglio per singoli presidi ospedalieri: 27 pazienti sono ricoverati all’’Osma, 24 al San Iacopo, 27 al Santo Stefano,11 al San Giuseppe e 7 al Santa Maria Nuova. Relativamente ai ricoveri in terapia intensiva risultano così distribuiti: 1 presso l’Osma, 2 al Santo Stefano e 3 al San Jacopo. 14 sono ricoverati presso le cure intermedie al Centro Covid Pegaso di Prato e 12 a Villa i Glicini di Firenze.

L’azienda sanitaria sta valutando la possibilità di un ulteriore incremento di posti letto nelle prossime settimane secondo l’andamento epidemiologico della malattia e il progressivo aumento nell’ultimo periodo dei casi positivi.

Circa il 67% dei pazienti Covid attualmente ricoverati in Asl Centro non risulta vaccinato, il 12% di questi ha ricevuto soltanto una dose di vaccino. L’età media dei ricoverati è 61 anni. La quasi totalità dei ricoverati under 50 non risulta vaccinata.

Relativamente al totale dei pazienti Covid ricoverati nei presidi dell’Asl Centro, 15 sono quelli non vaccinati ricoverati presso l’Ospedale San Jacopo di Pistoia, 7 presso il San Giuseppe di Empoli, 21 al Santo Stefano e 17 presso l’Osma di Firenze.

Infine 5 dei 6 pazienti ricoverati in terapia intensiva con sintomatologia da Covid non risulta vaccinato.

“Questi dati sono del tutto coerenti con quanto osservato in Italia dall’Istituto superiore di sanità – sottolinea il dottor Francesco Cipriani, direttore epidemiologia Ausl Centro – e da quanto si sta registrando in tutti i paesi che hanno un programma avanzato di vaccinazione della popolazione: la vaccinazione è l’arma più potente per contenere la diffusione dell’epidemia e soprattutto ridurre al minimo i casi gravi che richiedono ospedalizzazione e terapie intensive. Per non parlare dei decessi da Covid 19, quasi scomparsi con la progressiva estensione della vaccinazione. Se non ci vacciniamo, l’unica alternativa efficace è il distanziamento tra le persone e il ritorno a chiusure, divieti e restrizioni che già hanno messo in ginocchio il benessere economico e sociale del paese. Vaccinarci o chiuderci. Bisogna prenderne coscienza e decidere: ognuno è chiamato a prendersi la responsabilità delle scelte e delle conseguenze per sé e per la collettività. Inutile girarci intorno”.

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