Il fatto non sussiste: assoluzione per la Vivenda. L’accusa era di frode per l’appalto delle mense scolastiche di San Vincenzo

Il giudice ha assolto, con formula piena, l’allora responsabile tecnico, il responsabile dell’area e il legale rappresentante dell'azienda

Il fatto non sussiste. Assoluzione per tutti gli imputati.

È quanto si legge nella sentenza 1164 del tribunale di Livorno con cui il giudice ha assolto, con formula piena, l’allora responsabile tecnico, il responsabile dell’area e il legale rappresentante della Vivenda Spa, accusati di frode in pubbliche forniture per l’appalto delle mense scolastiche a San Vincenzo.

Nelle motivazioni della sentenza si legge come si sia trattato “di un mero errore esecutivo commesso in buona fede”, dovuto principalmente a un’esecuzione non dolosa del contratto e alle preferenze dei bambini verso alcune tipologie di derrate alimentari piuttosto che ad altre. Infatti, si legge ancora nell’atto,”ricostruita l’istruttoria dibattimentale, non può che rilevarsi che manca del tutto la prova di uno degli elementi costitutivi del reato contestato agli odierni imputati”. Ovvero la malafede.

“Nulla è emerso – scrive il tribunale di Livorno – in termini di uso di espedienti maliziosi o ingannevoli per far apparire l’esecuzione conforme agli obblighi assunti”

Nella ricostruzione dei fatti, risalenti al 2015, dagli accertamenti compiuti dall’autorità era stato rilevato che, pur essendo Dop, Igp e a filiera corta, alcune carni bovine, suine e avicole non erano biologiche. A conferma però della qualità dei cibi serviti a mensa erano intervenuti consulenti esterni, docenti di prestigiose università italiane verificando, su incarico della stessa Vivenda, che le proprietà organolettiche e nutrizionali delle carni non erano per nulla inferiori a quelle biologiche. Inoltre i fornitori sono sempre tutti tracciati e si tratta di aziende del territorio certificate, a chilometro zero e filiera corta che forniscono prodotti di alta qualità come anche rilevato da parte degli ispettori Icqrf.

“Una sentenza che valorizza e conferma la buona fede del nostro operato – dichiara Emilio R. Fusco, all’epoca dei fatti presidente della Vivenda Spa – lavoriamo con passione e scrupolo ponendo al centro del nostro operato la salute e il benessere dei nostri. Una sentenza attesa da tempo che ci stimola a lavorare ancor più con serenità e diligenza, consapevoli di aver agito sempre nell’interesse di tutti, fedeli a quei principi di sana alimentazione e best practice che sono i valori portanti del mondo Cascina”.

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