Astrazeneca, stop ai giovani: il vaccino solo agli over 60

Chi ha meno di sessant'anni e ha già fatto una dose del siero a vettore virale farà la seconda con Pfizer o Moderna

Covid: il comitato tecnico scientifico ha deciso di sospendere l’uso del vaccino a vettore virale AstraZeneca sui giovani.

vaccino astrazeneca

Oggi (11 giugno) lo hanno confermato, durante la conferenza stampa di aggiornamento sulla campagna vaccinale e sull’andamento epidemiologico, il ministro della salute, Roberto Speranza, il commissario straordinario, generale Francesco Paolo Figliuolo, il coordinatore del Cts Franco Locatelli e il portavoce Silvio Brusaferro.

Il vaccino Astrazeneca, quindi, è fortemente raccomandato per gli over 60, mentre chi ha meno di sessant’anni e ha già fatto una dose del siero a vettore virale farà la seconda con Pfizer o Moderna.

L’intenzione del governo circolava già da giorni dopo i casi di trombosi registrati, in primis il decesso della 18enne di Genova affetta da piastrinopenia.

Speranza ha confermto che la campagna vaccinale sta procedendo spedita in tutta Italia, una persona su due ha ricevuto la prima dose di vaccino.

La campagna di vaccinazione – ha detto il ministro –  è l’unico strumento che abbiamo per chiudere questa stagione. I vaccini sono lo strumento più importante per gestire questa fase”.

Il Cts, in contatto con Aifa, ha ritenuto opportuno rivalutare le indicazioni all’uso del vaccino AstraZeneca.

“Per le seconde dosi – ha detto Locatelli – si è deciso di dare una raccomandazione per impiegare una stessa dose dello stesso vaccino per over 60, mentre per gli under 60 pur in assenza di segnali di allerta preoccupanti, la raccomandazione è per la vaccinazione eterologa”.

“Sono potenzialmente 7,4 i milioni di italiani sopra i 60 anni che potranno ricevere ancora il vaccino di Astrazeneca – ha precisato il generale Figliuolo -, mentre sono 3,5  gli over 60 che devono ancora ricevere la prima dose e sono quelli su cui dobbiamo continuare sempre e in maniera incalzante a cercare di somministrare i vaccini.  3,9 milioni di over 60 che devono invece fare il richiamo”.

“Sulla somministrazione del vaccino AstraZeneca ci sono troppe indicazioni contraddittorie che non fanno che creare disorientamento nella popolazione. La questione è delicata e auspichiamo che a questo punto siano le Autorità competenti, il Comitato tecnico scientifico in primis, a pronunciarsi in via definitiva sulla riorganizzazione delle somministrazioni, con una comunicazione univoca”. È il commento di Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Firenze. 

“Tutti i vaccini ad oggi approvati dall’Ema e dall’Aifa sono sicuri ed efficaci. Tuttavia i pur rarissimi casi di gravi reazioni avverse soprattutto nelle giovani donne consigliano la somministrazione di AstraZeneca agli over 60 e quindi ci vuole una presa di posizione netta ed inequivocabile da parte delle autorità regolatorie in tal senso. Come avviene negli altri paesi europei”.

“Questa situazione fatta di messaggi contraddittori rischia di avere conseguenze gravi in termini di copertura vaccinale – continua Dattolo – La somministrazione ai giovani dei vaccini è essenziale per accelerare il processo che porta all’immunità di collettività entro l’estate. Serve proteggere coloro che, per stile di vita e abitudini, sono forse fra i più esposti al pericolo del contagio”.

“È importante anzi proprio in questo momento – nel quale la disponibilità di vaccini non manca, e al Mandela Forum sembra stia diminuendo il flusso delle persone per le somministrazioni – fare un appello alla popolazione perché non si rallenti il processo di vaccinazione e ai medici di famiglia perché possano spiegare e chiarire i dubbi delle persone e invitare alla vaccinazione”.

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