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Il sindaco di Poggio a Caiano: “Mia figlia è malata, ma i controlli fatti in questi giorni ci hanno aperto un piccolo orizzonte di speranza”

10 giugno 2021 | 15:23
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Il sindaco di Poggio a Caiano: “Mia figlia è malata, ma i controlli fatti in questi giorni ci hanno aperto un piccolo orizzonte di speranza”

Il primo cittadino, pediatra al Meyer, ringrazia tutti quelli che gli sono stati accanto nella brutta malattia della piccola

“Mia figlia è malata, sostenetemi”. L’appello accorato sui social, scritto qualche mese fa, era del sindaco di Poggio a Caiano, Francesco Puggelli, presidente della Provincia di Prato e medico dell’ospedale pediatrico Meyer. Puggelli e la moglie avevano scoperto che la loro bambina di 15 mesi aveva  contratto una brutta malattia

“Ho pensato molto se scrivere questo messaggio – aveva scritto –  Da quando faccio il sindaco ho sempre cercato di tenere la vita privata separata da quella pubblica, allo stesso tempo però ho sempre cercato anche di fare il sindaco nel modo più trasparente possibile. Per questo insieme a Francesca abbiamo deciso di mettervi al corrente del momento che stiamo vivendo e della battaglia che stiamo cercando di vincere. Anche perche tante volte mi avete accolto nelle vostre case – quando ancora si poteva – raccontandomi le vostre vite e confidandomi anche i segreti più intimi. Esco adesso dall’Ospedale Pediatrico Meyer. Non vengo via dopo un turno di lavoro come ogni giorno. Questa volta esco da padre. Lo scorso 10 marzo alla nostra piccola Sara è stata diagnosticata una brutta malattia.Da allora è iniziato il percorso più difficile che la nostra famiglia abbia mai dovuto affrontare. Siamo tornati a casa ma ci aspettano lunghi mesi di lotta tra casa e ospedale per sconfiggere questo brutto male. Noi però ce la metteremo tutta per essere più forti e tenaci di lui!La vita può cambiare da un momento all’altro, lo sappiamo bene, e con essa anche le priorità. Finché la nostra Sara non sarà guarita io e Francesca vogliamo dedicarci con tutta la nostra energia, amore e dedizione a lei e alla sua guarigione. Per questo vi chiedo scusa fin da subito se potrà capitare che non mi troverete sul pezzo come sono sempre stato fino ad oggi. Farò di tutto per continuare a portare avanti con impegno anche il mio compito di sindaco e di presidente della Provincia. E dove non arriverò io, ci sarà una grande squadra composta dai miei fidati e capaci assessori e funzionari che ringrazio fin da adesso dell’aiuto che già in questi giorni mi hanno dato e che continueranno a darmi. In quanto a voi, per favore, non smettete di scrivermi, non vi riguardate…Non abbiamo deciso di condividere con voi questo nostro dramma per cercare compassione, ma per la sincerità e trasparenza che ritengo abbia sempre contraddistinto il mio rapporto con la cittadinanza. E per chiedere il vostro sostegno in questa nuova sfida. Continuate piuttosto a volere bene a me, alla mia famiglia ma sopratutto alla piccola Sara che in così pochi mesi è riuscita ad entrare nel cuore di tanti di voi. Stringiamoci insieme anche in questa battaglia, che non intendiamo perdere”.

Oggi (10 giugno) il primo cittadino è tornato a scrivere sulla sua pagina Facebook, raccontando dei progressi fatti dalla sua piccola bimba.

“Sono passati tre mesi da quando siamo entrati per la prima volta all’Ospedale Meyer – spiega
In questo tempo abbiamo fatto più volte questo corridoio salutando una ad una le mucchine che ci piacciono tanto. Alla fine abbiamo anche scelto la nostra preferita: la Mucca Topolino. Sono stati tre mesi delicati e importanti: abbiamo imparato a stare in piedi ma sopratutto a camminare. Abbiamo imparato a dire tante paroline: quella che ci piace di più è grazie. La diciamo ogni volta alle nostre amiche infermiere e ai nostri amici dottori, anche quando ci fanno un po’ di bua, perché abbiamo capito che anche dietro alla bua c’è un gesto d’amore. I controlli fatti in questi giorni ci hanno aperto un piccolo ma importante orizzonte di speranza. Da qui partiamo per iniziare una nuova fase. La strada è ancora lunga e in salita, ma proprio ora che abbiamo imparato a camminare la percorreremo con ancor più determinazione. La medicina oggi ha fatto davvero tanti progressi e noi abbiamo grande fiducia nella scienza. Nella scienza e nell’amore.
In questi mesi l’affetto e il sostegno che abbiamo ricevuto ci hanno aiutato più di quanto possiate immaginare. I messaggi, le preghiere, gli abbracci virtuali sono stati parte della forza di Sara e di tutti noi. Questa è l’altra cosa che abbiamo imparato in questi tre mesi: se si affrontano insieme anche le sfide apparentemente più difficili possono essere vinte. Quindi grazie. Grazie a tutti voi”.