14 morti sul lavoro in Toscana da inizio anno: presidio a Firenze dei sindacati

I tre segretari generali sono stati ricevuti dalla prefetta Alessandra Guidi, a cui hanno esposto le rivendicazioni della mobilitazione nazionale

Presidio questa mattina (28 maggio) a Firenze, organizzato da Cgil, Cisl e Uil della Toscana al grido di fermiamo la strage nei luoghi di lavoro. 

I sindacati hanno posto l’accento sulla sicurezza sul lavoro, con i recenti incidenti mortali che hanno coinvolto la Toscana, ma è stata anche l’occasione per parlare di codice degli appalti (no a proroghe che possano avvantaggiare il malaffare) e di proroga del blocco licenziamenti.

Le sigle sindacali chiedono un Patto per la salute e la sicurezza che coinvolga tutte le parti in causa (istituzioni, parti datoriali e associazioni sindacali) per rimettere al centro il rispetto della dignità e della vita

La proroga del blocco dei licenziamenti

“La posizione di Confindustria è inaccettabile – affermano – e rischia di creare un disastro sociale che graverà sulle spalle dei lavoratori e delle famiglie. La riforma degli ammortizzatori sociali, ormai non più rinviabile per dare certezze e garanzie al mondo del lavoro”

No a deroghe al codice degli appalti

“In un paese ad alto rischio di infiltrazioni, come le cronache ci hanno insegnato in questi anni – spiegano – non possiamo permetterci di fare concessioni alla criminalità

Morti sul lavoro

Sono 14 le vittime sul lavoro da inizio anno in Toscana. Solo da aprile a oggi sono tre gli incidenti mortali: Luana D’Orazio, giovane madre di 23 anni uccisa da un’orditoio in una fabbrica nel pratese, un anziano rimasto schiacciato sotto il trattore e un operaio deceduto appena due giorni fa mentre stava lavorando in una pista ciclabile vicino a Castiglion della Pescaia. 

Perdita posti lavoro stimati

“Fra mancati avviamenti e i licenziamenti – precisano –  che ci sono stati e ci saranno, alla fine dell’anno mancheranno oltre 100mila posti di lavoro in Toscana (Stime Ires Cgil Toscana). Per questo, dicono i sindacati, serve al più presto la proroga del blocco dei licenziamenti, così come chiesto da Cgil, Cisl e Uil al governo per evitare un disastro sociale che avrebbe conseguenze nefaste per i lavoratori e le loro famiglie”.

“In Toscana – afferma Dalida Angelini, segretaria generale Cgil Toscana –  come nel resto d’Italia assistiamo continuamente a morti e infortuni sul lavoro, dobbiamo tutti dire basta a questa strage inaccettabile. Le imprese, in questa fase di riaperture ma ovviamente ciò vale anche in assoluto, non devono trascurare le misure di protezione di chi lavora in nome del reddito. La sicurezza sul lavoro va considerata un investimento e non un costo: serve con urgenza un patto tra sindacati, istituzioni e parti datoriali”.

Lo sblocco dei licenziamenti – aggiunge Ciro Recce, segretario generale Cisl Toscana: va rinviato e nel frattempo vanno attivati percorsi di riqualificazione per chi perderà il lavoro quando si arriverà allo sblocco. Lo si può fare mettendo in campo adeguate politiche attive per il lavoro e questo è un settore su cui possono agire anche le Regioni. Per questo ci rivolgiamo sia al governo, sia alla Regione Toscana”.

“Salutiamo con favore il fatto che sia stato sgombrato dal tavolo l’abominio del massimo ribasso – precisa Annalisa Nocentini, segretaria generale Uil  Toscana – che è stato foriero di tanti incidenti sul lavoro.  Non l’unica causa, certo, ma una delle cause che hanno creato l’emergenza nazionale. È un primo passo che va nella direzione di regolamentare il subappalto secondo principi di etica e responsabilità. È sotto gli occhi di tutti il fatto che gli appalti al massimo ribasso abbiano favorito le aziende che non sono in regola. È stato un atto di buon senso aver tolto questo inaccettabile principio nel dl Semplificazioni”.

I tre segretari generali  sono stati ricevuti dalla prefetta Alessandra Guidi, a cui hano esposto le rivendicazioni della mobilitazione nazionale.

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