Viola i domiciliari per inquinare le indagini: imprenditrice di Poggio a Caiano finisce a Sollicciano

L'indagine era nata dalla denuncia di tre cittadini africani che avevano riferito le loro condizioni di lavoro: turni di 15 ore per 800 euro al mese, e un posto letto in un dormitorio affollato

Viola i domiciliari per inquinare le indagini. La donna, una imprenditrice cinese, era finita nei guai lo scorso 18 maggio dopo i controlli nella sua pelletteria a Poggio a Caiano, accusata di sfruttamento del lavoro.

Oggi (27 maggio), la guardia di finanza pratese ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Francesco Pallini, su richiesta del pm Lorenzo Gestri. La donna si trova ora in cella a Sollicciano.

Insieme alla donna era finito in manette anche il marito ed erano stati denunciati due imprenditori italiani che commissionavano il lavoro alla pellettteria.

L’indagine era nata dalla denuncia di tre cittadini africani che avevano riferito le loro condizioni di lavoro: turni di 15 ore per 800 euro al mese, e un posto letto in un dormitorio affollato

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