Cattivi odori dal Lago di Porta: “Hanno origine naturale, nulla a che fare con la discarica”

Programma Ambiente Apuane: "L’indagine dell’università di Firenze arriva a pochi mesi di distanza dall’archiviazione del processo"

Cattivi odori dal Lago di Porta: “Hanno origine naturale, nulla a che fare con la discarica”.

E’ il consiglio di amministrazione di Programma Ambiente Apuane a parlare sul report presentato dal dipartimento di scienze della terra dell’Università di Firenze

“Siamo fortemente convinti del fatto che le evidenze tecniche e scientifiche siano il modo migliore per garantire la sicurezza del territorio e dei suoi abitanti. In questa direzione vanno anche le indagini effettuate dal dipartimento di scienze della terra dell’Università di Firenze (con il contributo di Cnr – Istituto di Geoscienze e Georisorse di Firenze) nell’ambito del progetto Verso il Contratto di Lago di Porta, voluto dal Comune di Montignoso e finanziato dalla Regione Toscana – si spiega in una nota – Le analisi confermano quanto già sostenuto da Arpat nel 2010 e nel 2020: i cattivi odori che si sentono nella zona della Renella e più in generale in alcune frazioni di Montignoso e Pietrasanta sono di origine del tutto naturale e derivano dal Lago di Porta. Nulla hanno a che fare con la presenza della discarica e con la sua attività”.
Il CdA onsiglio   di Programma Ambiente Apuane, società che gestisce l’impianto ex Cava Fornace, prende atto dei risultati presentati venerdì mattina all’interno del percorso per il Contratto di Lago di Porta che individuano proprio nell’area umida l’origine delle maleodoranze lamentate da molti residenti di Montignoso e Pietrasanta: “Siamo consapevoli che quanto emerso non basta certo a fugare ogni dubbio, soprattutto in chi vede in ex Cava Fornace un ‘nemico’ sul proprio territorio. Per questo, dato che abbiamo aderito già da alcuni mesi al percorso partecipativo e all’assemblea di bacino del Contratto di Lago, cercheremo di dare il nostro contributo per far proseguire le ricerche da parte del dipartimento di scienze della terra dell’Università di Firenze: siamo convinti che ulteriori analisi potranno non solo confermare l’origine naturale dei cattivi odori ma anche dare risposte progettuali per risolvere il problema e riportare in salute l’area umida, essenziale nell’equilibrio ambientale e sociale del territorio”.
I risultati rappresentano comunque un ulteriore tassello che conferma la gestione corretta dell’impianto da parte di Programma Ambiente Apuane: “L’indagine dell’università di Firenze arriva a pochi mesi di distanza dall’archiviazione del processo a carico dei rappresentanti della società da parte del tribunale di Massa – prosegue il consiglio di amministrazione – perché, come dimostrato dalle indagini effettuate da Consulenti tecnici nominati d’ufficio, quindi soggetti terzi e indipendenti, la discarica non ha contaminato le matrici ambientali. Siamo fiduciosi anche sugli esiti dell’accordo stipulato da Arpat e ancora il Dipartimento di scienze della Terra dell’Università di Firenze per una caratterizzazione geochimica isotopica delle matrici ambientali il cui obiettivo è individuare l’origine della contaminazione da cloroformio individuata nei pozzi di controllo a monte e a valle della discaricache si ipotizza possa avere un’origine naturale. Anche in questo caso ci mettiamo a disposizione dei due enti per effettuare tutte le verifiche del caso, certi di una corretta gestione dell’impianto”.

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