Covid e fobie, lo psichiatra Ernesto Dazzini: “Patologie e psicofarmaci in aumento”

L'esperto: "La mancanza di rapporti interumani di vicinanza, se pur in parte compensata dai rapporti virtuali, purtroppo provocherà gravi danni"

Covid 19, e fobie.  Il virus ha provocato, in molti, ansie, attacchi di panico, sindromi depressive, nervosismo. Non solo emergenza sanitaria da Coronavirus, quindi ma disagi mentali. Del resto la paura è antica come l’uomo, e si manifesta, ciclicamente, in occasione di epidemie. Per capirne di più Lucca in Diretta ha intervistato lo psichiatra Ernesto Dazzini, noto professionista della costa, con studio a Massa Carrara.

Ernesto Dazzini

Ansia, attacchi di panico, ipocondria e depressione. Sono in aumento?

Come potrebbe essere diversamente…I media, tutti, non parlano d’altro. E’ un bollettino di guerra quotidiano. Ci sono persone talmente terrorizzate che devo visitarle in video perché hanno paura ad uscire di casa.

Quali tipi di ansie si trova a dover affrontare nel suo lavoro di psichiatra in questo periodo (ormai da 1 anno) di pandemia?

Tutte le patologie psichiatriche sono in aumento, e la cosa drammatica è che anche irritabilità, frustrazione, aggressività, pur senza raggiungere (per ora) il livello patologico, crescono sempre più.

Contagi e crisi economica, c’è più paura di ammalarsi e morire o di perdere il lavoro e quindi incertezza per il futuro?

Sono coinvolte ansie di ogni tipo: aspetti fobici, ossessivi, ansia libera, attacchi di panico, somatizzazioni varie. Devo precisare che le somatizzazioni sono effetti dell’ansia a livello corporeo, ad esempio gastriti, coliti e cefalee. Non ho una reale statistica se prevalgano i sintomi fobici riguardanti il contagio o gli aspetti ansiosi riguardanti il futuro. Sta di fatto che vedo che entrambi sono largamente rappresentati.

Chi sono i più colpiti? Single o famiglie?

Certamente la famiglia, se non è disfunzionale, è protettiva e rasserenante. Le regole, i distanziamenti, le chiusure accentuano la solitudine e il senso di abbandono soprattutto nelle persone sole, anziane e malate.

Che consigli può dare per la gestione serena della vita quotidiana?

Consigli? Innanzitutto, prudenza ma anche di evitare di stare (soprattutto durante il lookdown ) attaccati ai media a seguire le notizie e invece seguire programmi giornalieri rilassanti come letture, film, dieta sana, attività fisica e, se possibile, contatto con la natura.

Pet terapia contro le paure…

La presenza di un piccolo animale è, da tempo, considerata curativa di molte problematiche psichiche e quindi, anche in questo momento, è auspicabile.

È aumentato l’uso di psicofarmaci?

Statisticamente si è visto un notevole incremento nell’uso di psicofarmaci dal 2019 al 2020, ed il motivo è facilmente intuibile.

I rapporti virtuali. Manca la socializzazione. Sono causa di depressione?

La mancanza di rapporti interumani di vicinanza, se pur in parte compensata dai rapporti virtuali, credo che purtroppo provochi e provocherà gravi danni, per cui il servizio sanitario nazionale dovrebbe velocemente attrezzarsi a potenziare le aree psichiatriche e psicologiche…

Il rapporto coi figli può essere fonte di angoscia?

I figli, i bambini sono sottoposti ad uno stress non indifferente in questo periodo. L’impossibilità ad uscire, vedere gli amici, la scuola con la mascherina, i loro dubbi, le loro paure magari non espresse sono cose di cui noi adulti dobbiamo farci carico perché, almeno teoricamente, dovremmo avere più elementi per poterci difendere ed aiutarli a difendersi.

Quando è il momento di contattare uno specialista? Quali campanelli d’allarme?

Non esiste un unico campanello d’allarme per decidere di contattare uno specialista. Ognuno deve fare i conti con i propri sintomi” e i propri tempi tenendo però presente che, come dico sempre: meglio uccidere il mostro finché è piccolo.

Una telefonata può bastare a risolvere le ansie?

Talora, quando c’è un buon rapporto terapeutico, anche una semplice telefonata può risolvere un problema apparentemente grave. Certo è che vedere una persona in ambulatorio è tutta un’altra cosa. Ricordiamoci che una delle cose fondamentali che cura è, pur sempre, la relazione medico paziente, e questa relazione, nelle visite on line non può essere che ritenuta un tentativo di fare il possibile.

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