Lupo morto in un terreno privato nel pesciatino: è mistero

Gli accertamenti necroscopici potranno rivelare se il predatore è stato ucciso, magari tramite un boccone avvelenato, oppure era affetto da qualche patologia

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L’anno nuovo è cominciato con un ritrovamento inusuale per i carabinieri forestali della stazione di Pescia. Il corpo di un giovane esemplare di lupo (Canis lupus) è stato rinvenuto senza vita nel terreno di un privato residente nel pesciatino.

L’animale, che dallo stato di conservazione doveva essere morto da poco tempo, risultava piuttosto magro e, data la giocane età, apparteneva verosimilmente ad un branco gravitante sui monti circostanti.

I militari hanno provveduto a recuperare la carcassa e a farla pervenire, tramite il tecnico faunista Francesca Ciuti, al dipartimento di scienze mediche veterinarie dell’Università di Bologna al fine di risalire alle cause di morte e alla identificazione specifica dell’individuo tramite analisi genetica.

Gli accertamenti necroscopici, infatti, potranno rivelare se il predatore è stato ucciso, magari tramite un boccone avvelenato, oppure era affetto da qualche patologia. Nel primo caso, oltre ad attivare le opportune indagini per risalire all’eventuale responsabile, sarà fondamentale avvisare anche gli enti preposti e la cittadinanza (in particolare ii proprietari di cani) dell’eventuale pericolo e tentare una bonifica tramite l’unità cinofila antiveleno, nel secondo caso lo status sanitario fornirà comunque informazioni preziose sullo stato di salute della popolazione del mammifero, che, è bene ricordare, è un conspecifico del cane domestico.

Il ritrovamento è anche un segno di presenza importante per il monitoraggio della consistenza della popolazione del lupo a livello nazionale che si sta attuando in questi mesi anche nella provincia di Pistoia. Tale attività di rilievo scientifico, la prima attuata contemporaneamente e in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale, è stata commissionata dal Ministero dell’Ambiente all’Istituto Superiore di Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA) il quale si avvale di tecnici faunisti sul territorio appositamente incaricati che, con l’ausilio di volontari e la collaborazione dei carabinieri forestali, effettuano il rilievo di segni di presenza del lupo (escrementi, tracce, carcasse, ) soprattutto attraverso il controllo diretto del territorio percorrendo periodicamente dei percorsi appositamente individuati.

I forestali ricordano come la presenza del principale canide selvatico nella provincia non sia da temere (il lupo ha una atavica paura dell’uomo e non si registrano casi di aggressione da secoli neanche nelle zone a maggiore densità del predatore) ma sia anzi un indice di buona naturalità dei nostri territori. L’abbondanza di prede selvatiche a alcuni semplici accorgimenti da adottare da parte degli allevatori, non devono preoccupare neanche le attività economiche e venatorie.

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