Variante Covid, class action per gli italiani bloccati in Gran Bretagna

Il responsabile di Codici: "Spettano i rimborsi, gli indennizzi contrattuali e il risarcimento del danno"

Una class action per le cancellazioni dei voli dal 23 dicembre 2020. A promuoverla il centro per i diritti del cittadino, con il suo responsabile trasporti e turismo, l’ avvocato Stefano Gallotta che precisa che “agli italiani bloccati in Gran Bretagna spettano i rimborsi, gli indennizzi contrattuali e il risarcimento del danno”.

Nuovi sviluppi per gli italiani bloccati negli aeroporti in Gran Bretagna, a seguito dell’ordinanza del ministro della salute del 23 dicembre 2020 (firmata di concerto con il ministro degli esteri ed il ministro dei trasporti) che ha riattivato i voli commerciali dal Regno Unito all’Italia.

“Alcune compagnie stanno raccogliendo le prenotazioni per i voli di rientro dall’Inghilterra, salvo poi procedere alle relative cancellazioni, giustificate da mere esigenze commerciali – spiega l’associazione- I passeggeri di questi voli (con partenze previste dal 23 dicembre 2020 al 15 gennaio 2021), in caso di cancellazione senza un preavviso di almeno 14 giorni prima della data di partenza, hanno diritto non solo al rimborso integrale di quanto pagato, ma anche agli indennizzi contrattuali previsti dal regolamente Ce 261/2004, che variano dai 250 ai 600 euro in base alla lunghezza della tratta, al rimborso delle spese sostenute sino alla nuova partenza e al risarcimento dei danni conseguenti alla frapposizione di ostacoli all’esercizio dei propri diritti, a mezzo di pratiche scorrette, poste in essere con evidenti profili di aggressività e ingannevolezza”.

A tal proposito, spiega ancora il legale,  nella mail di cancellazione inviata da Ryanair a un passeggero che, il 24 dicembre scorso, aveva prenotato  un volo per Pisa in partenza il 26 dicembre, si legge che “avendo ricevuto la notifica di cancellazione con più di 14 giorni d’anticipo rispetto alla data di partenza, non hai diritto ad alcun risarcimento previsto dalla normativa Ue 261”, pur trattandosi di una cancellazione evidentemente avvenuta nell’immediatezza della partenza.

 “Abbiamo deciso di avviare una class action per i passeggeri vittime di queste cancellazioni – afferma Ivano Giacomelli, segretario nazionale di Codici – per evitare che, oltre al danno della permanenza forzata negli aeroporti del Regno Unito, debbano subire anche la beffa del mancato risarcimento. Avevamo già chiesto alle compagnie aeree di assumere un comportamento adeguato, ascoltando le richieste dei consumatori in questa situazione emergenziale, ma è evidente che le nostre istanze non solo non sono state prese in considerazione ma si è aggravata la loro condizione con comportamenti inaccettabili”.

“Ai passeggeri spetta non soltanto il rimborso del costo dei biglietti – aggiunge Stefano Gallotta, responsabile trasporti e turismo di Codici – e delle spese sostenute a causa delle cancellazioni (vitto, alloggio, …), ma anche l’indennizzo contrattuale e il risarcimento dei danni subiti per effetto della frapposizione di ostacoli all’esercizio dei loro diritti, risarcimenti che chiederemo di quantificare in via equitativa ma con particolare severità, in ragione del contesto emergenziale in cui sono stati violati i diritti dei consumatori. Partiremo subito con una class action in favore di questi connazionali, evitando di porre a loro carico qualsiasi spesa per esprimere così la nostra solidarietà e vicinanza”.

Per aderire alla class action, basta mettersi in contatto con l’associazione scrivendo a segreteria.sportello@codici.org.

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