Ristoranti e bar chiusi per il Covid, in Toscana 2.500 euro di indennizzo per ogni esercizio

Il richiedente dovrà esibire esclusivamente una autocertificazione dichiarando di aver subito tra gennaio e novembre una diminuzione di almeno il 50 per cento del fatturato rispetto alla normale attività

Ristoranti e bar chiusi per il Covid, in Toscana arrivano gli indennizzi

Un indennizzo di 2mila 500 euro per i locali della Toscana duramente colpiti dai provvedimenti di lockdown conseguenti all’emergenza Covid: saranno utilizzati così i circa 20 milioni di euro destinati alla Toscana secondo il riparto dei 250 milioni stanziati dal governo nel decreto legge 157 del 30 novembre.

L’annuncio questa mattina (16 dicembre) del  presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e l’assessore alle attività produttive Leonardo Marras.

Il bando, presentato dal presidente come “una boccata d’ossigeno per imprese duramente colpite dalle misure di chiusura , partirà rapidamente con una procedura estremamente semplificata: il richiedente dovrà esibire esclusivamente una autocertificazione dichiarando di aver subito tra gennaio e novembre una diminuzione di almeno il 50 per cento del fatturato rispetto alla normale attività.

Sono circa 20mila gli operatori toscani potenzialmente interessati al provvedimento: il contributo, uguale per tutti, sarà erogato ai richiedenti seguendo l’ordine di presentazione delle domande, fino all’esaurimento dei fondi.

“Da giorni – ha spiegato Giani – avevamo in mente questa misura, ma abbiamo deciso di formalizzarla solo dopo aver visto, nella giornata di ieri, un orientamento decisamente favorevole alla conversione in legge dei decreto cosiddetto ristoro da parte del Parlamento. In questa situazione, anche prima della approvazione definitiva, abbiamo deciso di rompere gli indugi e varare questo provvedimento offrendo così in tempi brevi e una opportunità a una categoria precisa, che potrà attivarla con modalità il più possibile semplificate anche perché i tempi per impegnare questi fondi sono molto ristretti: dobbiamo far tutto entro il 2020″.

“Le risorse di questo fondo – ha aggiunto Marras – sono destinate alla spesa corrente e non potrebbero essere utilizzate per investimenti. Il presidente ha quindi giustamente pensato di destinarle a un settore, quello della somministrazione, che ha avuto perdite notevolissime. E’ un intervento che definirei solidale, il cui iter sarà rapidissimo. Dopo un confronto con le associazioni di categoria, lunedì porterò la delibera in giunta e già martedì sarà pronto il decreto che ci permetterà di indire il bando”.

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