La Toscana torna in zona arancione: possono riaprire i negozi, chiusi bar e ristoranti

L'annuncio di Giani. Il passaggio di fascia dovrebbe scattare domenica

La Toscana torna ad essere zona arancione. Il passaggio dalla area rossa dovrebbe scattare alla mezzanotte di domani (5 dicembre). I dati sul contagio da coronavirus sono stati analizzati dal comitato scientifico nazionale che valuta diversi parametri, primo fra tutti l’indice Rt che indica la percentuale dei tamponi positivi rispetto al totale di quelli eseguiti. A confermarlo è stato il presidente Eugenio Giani, annunciando una diretta Facebook per spiegare le nuove misure.

Adesso è necessario infatti attendere la firma dell’ordinanza da parte del ministro alla salute Roberto Speranza e la sua pubblicazione sul Burt, cosa che avverà non prima, per l’appunto, di domani. L’entrata in vigore dovrebbe dunque scattare a partire da domenica.

Da quel momento entraranno in vigore le restrizioni previste dalla zona arancione. In particolare,  non serve l’autocertificazione per muoversi all’interno del proprio comune dalle 5 del mattino fino alle 22, orario in cui scatterà comunque il coprifuoco.

I negozi di vendita al dettaglio, estetisti e parrucchieri sono aperti. I bar, ristoranti, pasticcerie, pizzerie e pub restano invece chiusi tutto il giorno, tutti i giorni. Possono fare tutti i giorni il servizio di asporto (dalle 5 fino alle 22) e quello consegna a domicilio (senza limiti di orario);

Si può uscire dalla Toscana o entrarvi solo per motivi di lavoro, studio, necessità e salute, così come dal comune di residenza o di domicilio solo per queste motivazioni.

Tuttavia si potrà può uscire dal proprio comune per andare in un altro se un servizio o un’attività non sono presenti nel comune in cui si vive o se ci sono motivi di maggiore economicità o vicinanza. Le scuole di infanzia, le primarie e le scuole medie si svolgono in presenza. Le scuole superiori restano in didattica a distanza al 100%;

Si può fare attività motoria e sportiva su tutto il territorio comunale e andare in un altro comune per fare sport nel caso in cui l’attività non sia disponibile nel comune in cui si vive. Si può andare in un altro comune per frangere le olive, per curare l’orto, per accudire gli animali.
Resta infine il divieto di spostamento dopo le 22, se non per motivi di lavoro, necessità o salute.

(notizia in aggiornamento)

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